
Attualmente, tra le altre cose, è vice-direttore de Il Fatto Quotidiano ed uno dei giornalisti più brillanti del panorama italiano. Stiamo parlando, ovviamente, di Marco Travaglio, torinese nato nel 1964 e divenuto con il passare del tempo uno degli opinionisti più lucidi ed illuminati della cultura peninsulare. Il suo stile asciutto e deciso, ma soprattutto la quantità di informazioni che riesce a fornire, riescono ad esercitare un fascino fortissimo soprattutto sulle generazioni più giovani.
Il sito ufficiale di Marco Travaglio rappresenta pertanto un punto di riferimento a cui ogni giorno attingono giovani e non solo, per scrutare il pensiero di questo illustre giornalista e scrittore, ma anche per comprendere al meglio fatti, questioni e polemiche che molto spesso vengono filtrate dalla carta stampata e rese incomprensibili dall’affollarsi di più voci.
Il sito ufficiale del giornalista piemontese è, in questo senso, un piccolo grande faro.
Il sito ufficiale di Marco Travaglio
- www.marcotravaglio.it
- Blog completamente in italiano
- Tutte le informazioni sul giornalista
- Approfondimenti e appunti politici
- Le date dei prossimi eventi
Ho ricevuto una proposta per sottoscrivere una petizione da parte del sito Change.org a cui solitamente rispondo direttamente, sapendo benissimo che non serve a niente in quanto il sito è strutturato in modo da non permettere risposte. Ma continuo a farlo in virtù del fatto che così facendo, mi sento più coerente. Con le proposte del sito sono sempre in disaccordo. Anzi sono sempre d’accordo in tutto se non per il fatto che rimarco come siano giuste nella parte prospettata, ma non considerino, regolarmente, ben altri importanti e fondamentali aspetti.
Nel caso specifico così ho risposto:
“Non sono per niente uno dei più grandi scandali della repubblica italiana. Il paese che non può o non vuole ricompensare chi si dedica alla causa comune e un “povero paese” altre che un paese povero oltre che un paese livoroso. Il punto è completamente un altro. Il riconoscimento gratificato è per l’impegno verso la collettività, ma l’impegno deve essere naturalmente espletato. Quindi vitalizzi sulla base delle ore effettive passate in parlamento. Le ore passate fuori del parlamento possono essere naturalmente accettate ma non contano ai fini del vitalizio. Ma io abito lontano, ma io ho bambini, ma io ho la nonna malata, ma io sono malato, ma io ha mio cognato che si è impiccato, ma io già lavoro con i miei elettori, ma io devo presenziare agli obblighi istituzionali, ma io mi devo occupare già al massimo del mio territorio. Per questo prendi lo stipendio da parlamentare. Il vitalizio riconosce il tuo impegno nei confronti della collettività. Ed allo stato attuale non esiste altro metodo che quello basato sulle ore passate in parlamento cioè nella collettività (al massimo con correttivi per la malattia)”